Glossario BIM FFS (aggiornamento: 1° ottobre 2020-17 maggio 2022).

Per le attività con metodi digitali, come Building Information Modeling (BIM), è necessaria la definizione univoca dei termini e delle espressioni per la corretta comprensione (aggiornamento: 1° ottobre 2020-17 maggio 2022).

Scorciatoia Termine Definizione
3D Rappresentazione spaziale-geometrica di componenti e oggetti

Geometrie 3D prive di attributi, ossia la mera raffigurazione geometrica spaziale. Consentono, ad es., di eseguire verifiche delle collisioni puramente geometriche.

FONTE: Definizione di mercato

4D Sinonimo di simulazione di attività su base temporale

Le sequenze di eventi o attività vengono rappresentate sulla base dei dati disponibili. Ciò viene effettuato sulla base di dati puramente alfanumerici o di dati geometrici riferiti a oggetti. Per questo motivo «4D» non è uguale a «3D più tempo». Inoltre, non esiste alcuna definizione normativa di 4D. Pertanto questo termine non viene utilizzato presso le FFS e deve essere evitato.

FONTE: Nessuna norma presente, termine di mercato, ma non standardizzato

5D Sinonimo di simulazione dei costi

I costi sono determinati sulla base dei dati disponibili (ad es. caratteristiche della superficie, geometrie ecc.). Ciò viene effettuato sulla base di dati puramente alfanumerici o di dati geometrici riferiti a oggetti. Per questo motivo «5D» non è uguale a «3D + tempo + costi». Inoltre, non esiste alcuna definizione normativa di 5D. Pertanto questo termine non viene utilizzato presso le FFS e deve essere evitato.

FONTE: Nessuna norma presente, termine di mercato, ma non standardizzato

AIM Asset Information Model

Modello informativo per la fase d’esercizio. L’AIM supporta i processi strategici giornalieri di Asset Management fissati dal committente delle informazioni. Può inoltre approntare informazioni all’inizio del processo di svolgimento del progetto e contribuire in tal modo al PIM. Ad esempio l’AIM può contenere informazioni quali registri delle apparecchiature, costi di manutenzione cumulativi, registrazioni delle date di installazione e delle date di intervento per manutenzione, dati sulla proprietà come pure altri dettagli e relazioni tra questi dati che il committente delle informazioni considera importanti e desidera gestire in modo sistematico. L’AIM è ricavato e aggiornato a partire dal PIM sviluppato nelle fasi di pianificazione e realizzazione. Solo una parte del PIM viene ripresa nell’AIM, dal momento che molte informazioni riferite al progetto non sono necessarie nella fase operativa e gestionale.
L’AIM può essere formato da svariati modelli e dati e dalle relative relazioni e di conseguenza può essere distribuito in diversi sistemi software (sistemi d’inventario, sistemi GIS, ERP ecc.) e contenere ulteriori informazioni oltre al PIM.

FONTE: In conformità con la norma SN EN ISO 19650-1:2018, traduce i paragrafi 3.3.9 e 5.6

AMA Requisiti metodologici del committente

Strumento temporaneo che mira a garantire una comprensione unitaria dei processi BIM e dei relativi effetti, nella modalità richiesta dal committente. Questo termine non viene utilizzato presso le FFS e deve essere evitato.

FONTE: Non definito e standardizzato, non utilizzato presso le FFS

Attribut Attributo

Aggiunta caratteristica che contraddistingue l’istanza di un oggetto, comprensiva di nome e valore dell’attributo. Un semplice esempio: un oggetto «parete» può avere un attributo «colore» con il valore dell’attributo «rosso».

FONTE: Definizione di mercato

bcf BIM Collaboration Format

Il formato BCF (BIM Collaboration Format) è un’interfaccia dati standardizzata per lo scambio semplificato di informazioni durante il processo di creazione di modelli BIM tra diversi software. Si basa sul formato di documentazione IFC standardizzato,
consente la comunicazione basata su modelli tra i diversi utenti e fornisce, tra l’altro, informazioni su stato, posizione, direzione d’osservazione, componente, osservazione, utente e momento nel modello di dati IFC.
Il BIM Collaboration Format (BCF) è un formato XML aperto «bcfXML», che supporta la comunicazione dei flussi di lavoro nei processi BIM.
Il file BCF contiene solo commenti, non consente la modifica del modello ed è paragonabile ai «fumetti di revisione» della pianificazione 2D.

FONTE: buildingSMART International, tradotto, sintetizzato

BEP BIM Execution Plan

Piano che spiega in che modo gli aspetti della gestione delle informazioni saranno svolti dall’appaltatore nell’ordinazione di informazioni.
Viene allestito dall’appaltatore e include l’attuazione dei requisiti di consegna dei dati formulati dal committente ecc. Viene generalmente fornito sotto forma di bozza dall’offerente al momento della presentazione dell’offerta, al fine di fornire al committente una panoramica di come i suoi requisiti verranno attuati.

FONTE: SN EN ISO 19650-1:2018, traduce

BIM Building Information Modelling

Utilizzo di una rappresentazione digitale condivisa di un bene patrimoniale edile (asset) come base decisionale attendibile per semplificare i processi di pianificazione, costruzione e d’esercizio.

FONTE: SN EN ISO 19650-1:2018, traduce

BIM Informationsmanager Manager delle informazioni BIM

Ruolo che viene generalmente assunto dal committente. Il suo compito consiste nel confrontare i dati e le informazioni forniti, in momenti specifici, per verificare se sono conformi ai requisiti del committente, riconoscere eventuali scostamenti, esigere che vi si ponga rimedio e accettare forniture di informazioni.  Nota: Non si avrà alcun accorpamento di ruoli; è pertanto importante nominare un responsabile BIM che possa rivestire più ruoli e che possa delegare questi compiti ad altri ruoli.

FONTE: nessuna norma esplicita; necessità da parte del committente

BIM Koordinator Coordinatore BIM

Ruolo, in genere sotto la responsabilità dell’appaltatore, responsabile del confronto e del controllo dei modelli specialistici e parziali disciplinari. Nota: Non si avrà alcun accorpamento di ruoli; è pertanto importante nominare un responsabile BIM che possa rivestire più ruoli e che possa delegare questi compiti ad altri ruoli.

FONTE: nessuna norma chiara per questo ruolo

BIM Manager BIM Manager

Ruolo generalmente svolto dall’appaltatore/dagli appaltatori. È responsabile, tra l’altro, del coordinamento dei requisiti dei dati, dei processi per la creazione di dati e della modellazione semantica delle informazioni. Le prestazioni esatte devono essere definite contrattualmente. Nota: Non si avrà alcun accorpamento di ruoli; è pertanto importante nominare un responsabile BIM che possa rivestire più ruoli e che possa delegare questi compiti ad altri ruoli.

FONTE: nessuna norma chiara per questo ruolo

BIM Verantwortlicher Responsabile BIM

Ruolo che può essere assunto sia dal committente che dall’appaltatore. Questo ruolo può essere assunto dal capoprogetto generale, da una gestione BIM separata o dal coordinatore BIM. È responsabile della riuscita attuazione della metodologia BIM. Questo ruolo può avere diverse caratteristiche. Secondo le FFS, nel medio termine confluiranno in questo ruolo i ruoli attuali di coordinatore BIM, BIM Manager ecc., oppure non sarà più necessario avere questi ruoli separati.

FONTE: nessuna norma chiara per questo ruolo

CDE Common Data Environment, traduzione Ambiente di condivisione dati

Fonte di informazioni concordata per un dato progetto o asset, per la raccolta, la gestione e la diffusione di ogni contenitore di informazioni attraverso un processo gestito.

FONTE: SN EN ISO 19650-1:2018, traduce

CoBie Construction Operations Building Information Exchange

Rappresentazione di una vista di consegna dello schema IFC, generalmente come foglio elettronico. Dal punto di vista dell’utente finale è un foglio Excel standard, che può ricevere informazioni non geometriche sugli edifici per l’interazione, ad esempio, con il Facility Management.

FONTE: ISO 15686-4 paragrafo 3.7

EIR Exchange Information Requirement

Requisiti informativi relativi a un’ordinazione di informazioni. Gli EIR sono ricavati dagli AIR e dai PIR e specificano i requisiti contenutistici relativi al PIM.

FONTE: SN EN ISO 19650-1:2018, traduce il paragrafo 3.3.6

Fachmodell Modello specialistico

Record di dati dal contenuto mirato sul piano tematico, geometrico e/o disciplinare o specialistico, che può essere rappresentato visivamente in forma tridimensionale e riferito all’oggetto. È indipendente da un’ulteriore rappresentanza geometrica.

FONTE: Definizione di mercato

IDM Information Delivery Manual

Documentazione che riporta i processi aziendali e contiene specifiche dettagliate in riferimento alle informazioni, che un utente con un determinato ruolo deve fornire come fornitore di informazioni in un determinato momento durante il progetto.

FONTE: SN EN ISO 29481-1:2016 (D) 

IFC Industry Foundation Classes

Il modello di dati Industry Foundation Classes (IFC) è una rappresentazione di informazioni interpretabile da computer sulla gestione di costruzioni ed edifici, per la documentazione e lo scambio dei dati della costruzione. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione un meccanismo indipendente (dai fornitori), che sia in grado di descrivere costruzioni e dispositivi analoghi nell’ambiente edificato durante tutto il loro ciclo di vita. Questo meccanismo è indicato non solo per lo scambio neutro di dati, ma anche come base per l’implementazione, l’utilizzo congiunto di banche dati di prodotti e come base per l’archiviazione.

FONTE: SN EN ISO 16739:2013 tradotta e adattata

IR Information Requirements

Definizione di cosa, quando, come e per chi devono essere create le informazioni. Utilizzati in PIR (informazioni specifiche di progetto), AIR (informazioni specifiche per l’impianto, dove A sta per Asset e quindi per bene patrimoniale edile) e OIR (informazioni generali specifiche dell’organizzazione).

FONTE: SN EN ISO 19650-1:2018, traduce 

Koordinationsmodell Modello di coordinamento

Record di dati formato da diversi record e approntato da diversi soggetti, con un contenuto mirato sul piano tematico, geometrico e/o disciplinare o specialistico, che può essere rappresentato in forma tridimensionale ed è riferito all’oggetto. Contiene lo stato Modello di coordinamento se i dati in esso inclusi sono coordinati (ossia verificati e adattati) in base a parametri precedentemente definiti e viene rimesso a disposizione delle persone coinvolte. In genere ciò avviene con una frequenza regolare. La procedura è paragonabile alla «sovrapposizione» di diversi piani 2D.

FONTE: Definizione di mercato

LOD Level of Development, Level of Detail, Level of Definition, Level of Definement ...

Grado di maturazione digitale di un oggetto in riferimento alla precisione alfanumerica e geometrica (cfr. LoG). La precisione è generalmente indicata da numeri compresi tra 100 (pochi valori alfanumerici e molto imprecisi) e 600 (alta precisione). I vari soggetti coinvolti presenti sul mercato non sono tuttavia concordi su questa numerazione. Pertanto questo termine non viene utilizzato presso le FFS e deve essere evitato.

FONTE: Non definito e standardizzato, non utilizzato presso le FFS

LOG Level of Geometry

Grado di precisione digitale delle rappresentazioni geometriche come componenti od oggetti d’investimento, cfr. indicazione numerica della precisione come in LOD. Pertanto questo termine non viene utilizzato presso le FFS e deve essere evitato.

FONTE: Non definito e standardizzato, non utilizzato presso le FFS

LOI Level of Information 

Grado di informazione digitale delle rappresentazioni geometriche come componenti od oggetti d’investimento, cfr. indicazione numerica della precisione come in LOD. Da non confondere con il LoIN, ossia richieste di dati concrete da parte del committente. Pertanto questo termine non viene utilizzato presso le FFS e deve essere evitato.

FONTE: Non definito e standardizzato, non utilizzato presso le FFS

LOIN Level of Information Need

In italiano: Livello di informazioni richieste. Contesto che definisce la portata e la granularità dell’informazione (3.3.1). Nota 1 sul termine: Uno degli obiettivi della definizione del livello di informazioni richieste consiste nell’evitare l’approntamento di un numero eccessivo di informazioni.

FONTE: SN EN ISO 19650-1:2018, traduce

MIDP Master Information Delivery Plan

Documento contenente tutti i piani rilevanti per l’approntamento di informazioni sui compiti.

FONTE: SN EN ISO 19650-1:2018, traduce 

Modelle  Modelli

Record di dati associato a diversi scopi, dal contenuto mirato sul piano tematico, geometrico e/o disciplinare, che può essere rappresentato visivamente. Sul mercato esistono diversi nomi che definiscono i singoli modelli. Essi non sono tuttavia normati e il loro contenuto deve sempre essere concordato.

FONTE: Definizione di mercato

MVD Model View Definition

In italiano: Definizione della vista del modello Definizione leggibile al computer di una richiesta di scambio di dati, esplicitamente legata ad uno o più formati standard di dati.
La MVD definisce contenuto e semantica di uno o più record di dati, ad es. per un ambito specialistico. Deve pertanto essere intesa come un filtro.

FONTE: SN EN ISO 29481-1:2017 (D) paragrafo 3.16

Natives Format Formato nativo

Il file che il software può leggere e scrivere in modo tale da includere il maggior numero possibile di informazioni. Formati di file per lo più non leggibili o scrivibili da terze parti.

FONTE: Definizione di mercato

nD Sinonimo di ulteriori attività di simulazione

Ulteriori attività di simulazione che non sono definite dalla normativa. Esistono anche definizioni diverse per 6D, 7D ecc., pertanto questi termini non vengono utilizzati presso le FFS e devono essere evitati.

FONTE: Nessuna norma presente, termine di mercato, ma non standardizzato

Objekt Oggetto

Entità chiaramente delimitata e nominabile in termini di contenuto e geometria, con attributi e funzioni specifici per l’oggetto. Nel caso di oggetti geometrici, generalmente come istanza di una classificazione di oggetti esistenti, ad es. «muro».

FONTE: Definizione di mercato

OIR Organisation Information Requirements

Requisiti per le informazioni in riferimento a finalità organizzative.

FONTE: SN EN ISO 19650-1:2018, traduce il paragrafo 3.3.3

Parameter Parametro

Nelle funzioni e nelle equazioni, una grandezza lasciata indeterminata o mantenuta costante, che influenza la forma in caso di modifica del valore in compiti geometrici e nei parametri alfanumerici determina cambiamenti conformi al compito.

FONTE: Diverse definizioni presenti in norme, termine di mercato

PIM Project Information Model

Modello informativo per la fase di approntamento o il processo di svolgimento del progetto. Il PIM supporta lo svolgimento del processo e contribuisce all’AIM per favorire l’Asset Management. Il PIM può, ad esempio, contenere indicazioni relative alla geometria del progetto, la posizione delle attrezzature, i requisiti di prestazione durante la pianificazione, il tipo di costruzione, la pianificazione dei tempi e dello svolgimento dei lavori, il calcolo dei costi e i sistemi installati, componenti ed equipaggiamenti, inclusi i requisiti relativi alla manutenzione durante l’esecuzione dei lavori e le relazioni con questi dati. Il PIM contiene pertanto i dati necessari per l’esecuzione di diversi Use Case BIM (simulazioni, calcolo dei costi, pianificazione dello svolgimento dei lavori ecc.) e può contenere i risultati di questi Use Case. In genere il PIM è formato da diversi modelli (modelli specialistici, modelli di coordinamento, modelli di riferimento, modelli parziali) e dati e dalle relazioni tra di essi.

FONTE: SN EN ISO 19650-1:2018, traduce

PIR Project Information Requirements

Requisiti relativi alle informazioni riferiti alla fase di approntamento e al processo di svolgimento del progetto di un asset.

FONTE: SN EN ISO 19650-1:2018, traduce

PM  Process Map (diagramma di processo)

Rappresentazione delle caratteristiche rilevanti di un processo correlato ad uno scopo aziendale definito.

FONTE: SN EN ISO 29481-1:2016 (D)

Referenzmodell Modello di riferimento

Record di dati dal contenuto mirato sul piano tematico, geometrico e/o disciplinare, che può essere rappresentato visivamente. Contiene informazioni relative al progetto o al portafoglio, ad es. strutture di fondo alle quali gli altri soggetti coinvolti possono fare riferimento. Possono essere, ad es., larghezze di assi non modificabili, altezze di piani, posizione geografica ecc. Questo record di dati è indipendente da un’ulteriore rappresentanza geometrica. In genere questo modello di riferimento non viene modificato durante l’elaborazione del progetto.

FONTE: Definizione di mercato

DBM Modello digitale della costruzione

Termine specifico dell’edilizia, vedi Modelli.

FONTE: Definizione di mercato

  Open BIM

Termine protetto di buildingSMART International, che descrive il metodo di svolgimento e scambio con formati di file aperti non nativi («open») Il più noto è il formato IFC. Le caratteristiche di Open BIM sono l’interoperabilità, standard aperti e neutri per garantire scambi di dati affidabili tra diversi progetti e fasi.

FONTE: buildingSMART International, termine protetto

  Closed BIM

Ecosistema chiuso («closed») per lo scambio di modelli e dei dati in essi memorizzati e disponibili, basato sullo schema creato da un produttore software. I formati di file che ne risultano sono leggibili da altri software solo in casi eccezionali, in genere con l’errata interpretazione del contenuto del file.

FONTE: Definizione di mercato

LCDM Gestione dei dati del Life Cycle

Focalizzazione su dati relativi alla gestione per l’intero ciclo di vita di un asset o un impianto tramite ordini standardizzati, verifiche dei dati e Quality-Gates da parte del committente, con l’obiettivo di approntare per tutti i partecipanti, e quindi poter gestire di conseguenza, dati verificati, corretti, rilevanti e rettificati, consegnati a sistemi di gestione dalla pianificazione e dalla realizzazione.

FONTE: Definizione di mercato

UC Use Case

Italiano: caso applicativo. Un Use Case si basa sulla necessità di informazioni di un ruolo che prende parte a un processo. In generale può essere equiparato a un compito e descrive l’obiettivo che si deve raggiungere, il focus necessario e/o il beneficio auspicato. In genere gli Use Case vengono meglio definiti in un Information Delivery Manual (IDM).

FONTE: in base della norma SN EN ISO 29481-1:2017 (D) traduce

  Consulente BIM

Persona od organizzazione idonea e con una formazione attestabile conseguita presso un’istituzione statale, che supporta il committente/utente in riferimento all’impiego di metodi basati su BIM e orientati agli obiettivi e ai benefici e che garantisce la qualità BIM lungo l’intero svolgimento di uno o più progetti o di un portafoglio.

FONTE: Definizione di mercato

pbFM Facility Management che segue la pianificazione e la costruzione

Considerazione degli aspetti relativi all’utilizzo, all’esercizio, alla manutenzione ordinaria e straordinaria orientata al successivo utilizzo di un edificio o di un impianto, con l’obiettivo di far confluire nella pianificazione e nella realizzazione informazioni ricavate da altri progetti, per garantire l’esercizio dell’edificio/impianto secondo criteri di convenienza e senza attriti e raggiungere il beneficio auspicato. I risparmi di pbFM non sono generalmente monetizzabili, ma si basano su ipotesi dei costi complessivi del ciclo di vita.

FONTE: In base alla norma SIA 113 e alle linee guida IFMA

BIM2FM  

Espressione gergale designante il passaggio del «modello digitale della costruzione» dalla fase di pianificazione e costruzione alla fase d’esercizio, spesso equiparato a BIM4FM.

FONTE: Non definito e standardizzato, non utilizzato o utilizzato presso le FFS solo come espressione gergale

BIM4FM  

Espressione gergale designante la strutturazione e il successivo utilizzo dei dati risultanti dal «modello digitale della costruzione» nella fase d’esercizio del Facility Management e nei processi di gestione, spesso equiparato a BIM2FM.

FONTE: Non definito e standardizzato, non utilizzato o utilizzato presso le FFS solo come espressione comunemente

CAFM Computer Aided Facility Management

Tradotto letteralmente «Facility Management assistito dal computer». Supporto dei processi d’esercizio mediante applicazioni basate su IT. Rivestono priorità l’approntamento di informazioni e il supporto dei processi lavorativi. In genere si accede a una banca dati; i modelli di costruzioni possono inserire o trasferire i propri dati in questa banca dati.

FONTE: Definizione di mercato in linea con le linee guida GEFMA 444

CAD Computer Aided Design

Tradotto letteralmente «Progettazione assistita dal computer». Supporto di attività di progettazione mediante applicazioni basate su IT per la realizzazione di un prodotto, come modelli o piani 2D/3D. Il CAD è considerato uno strumento per l’approntamento di dati per applicazioni basate su BIM ma, come in genere avviene in meccanica, può essere utilizzato anche in modo autonomo. I piani CAD contengono in genere meno attributi rispetto a un corrispondente modello BIM. Il CAD può inoltre essere considerato un processo nella catena di processi BIM.

FONTE: Definizione di mercato basata sul Gabler Wirtschaftslexikon

  BIM Viewer

Applicazione per la visualizzazione di modelli digitali di costruzioni. Possono essere effettuate diverse azioni a seconda del formato di file disponibile e dell’estensione delle funzioni dell’applicazione. Un viewer visualizza semplicemente i file presenti, senza controllarne la coerenza.

FONTE: Definizione di mercato

  BIM Model Checker

Applicazione per il controllo della qualità dei modelli digitali di costruzioni. Possono essere effettuate diverse azioni a seconda del formato di file disponibile e dell’estensione delle funzioni dell’applicazione. Generalmente un checker controlla la presenza di incoerenze nei dati e la qualità (semantica, attributi ecc.) dei modelli, ad es. hard clashes (due o più componenti si toccano/sovrappongono) o soft clashes (la funzione di due o più componenti è limitata, ad es. una finestra colpisce una porta) e propone un rimedio. I checker si basano in genere su regole ed esaminano solo le regole presenti.

FONTE: Definizione di mercato

Projekt-CDE Project Common Data Environment

Il CDE di progetto definisce il contesto informativo nel quale le informazioni su un progetto gestito, create e necessarie per un determinato progetto (studio, progetto di costruzione od ordine di manutenzione complesso), vengono raccolte, gestite, aggiornate e rese accessibili come Single Source of Truth a tutti i soggetti coinvolti nel progetto. Oltre al PIM il CDE di progetto può includere altre informazioni e altri documenti riferiti al progetto, tra cui profili dei requisiti, condizioni, approvazioni, considerazioni dei rischi ecc. Dal punto di vista tecnico il CDE di progetto viene attuato con una piattaforma di collaborazione compatibile con BIM. Sinonimi utilizzati: CDE, BIM-CDE

FONTE: In base alla norma SN EN ISO 19650-1:2018

AIM-CDE Asset Information Management-Common Data Environment 

L’AIM-CDE definisce il contesto informativo nel quale l’AIM e tutte le informazioni ad esso correlate su un progetto gestito vengono raccolte, gestite, aggiornate e rese accessibili come Single Source of Truth a tutti i processi di Asset Management. Dal punto di vista tecnico l’AIM-CDE viene attuato con un Asset Information System (AIS) e le applicazioni corrispondenti.
Sinonimi utilizzati: AIM, CDE aziendale

FONTE: In base alla norma SN EN ISO 19650-1:2018

AIR Richieste di informazioni su asset

Richieste di informazioni in riferimento all’esercizio dell’asset. Le AIR specificano i requisiti contenutistici relativi all’AIM.

FONTE: In base alla norma SN EN ISO 19650-1:2018

  Banca dati dei componenti

Biblioteca che mette a disposizione del responsabile dell’elaborazione del progetto componenti generici e specifici del fabbricante/prodotto in diversi formati di file. È così possibile sfruttare sinergie perché, per i componenti standardizzati, si evita di creare nuovi modelli in ogni progetto.

FONTE: Definizione di mercato

Ulteriori contenuti